Le novità introdotte dal Decreto Salva-casa aggiornano il Testo Unico Edilizia e probabilmente ce ne saranno altre, lo scopriremo entro la fine di luglio. Nel frattempo FederlegnoArredo pubblica i numeri del comparto legno, non esattamente positivi per la filiera, e CNA interviene sull’importanza della conversione green degli edifici e l’introduzione di nuove figure professionali.
Nuova scadenza sul calendario del 110%
Il testo del Decreto-legge 29 maggio 2024, n. 69 recante “Disposizioni urgenti in materia di semplificazione edilizia e urbanistica” (Decreto Salva-casa), pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale prevede novità in relazione alle tolleranze costruttive, che di fatto sono in grado di regolarizzare automaticamente molte opere realizzate in parziale difformità rispetto ai titoli abilitativi, salvando la legittima spettanza della maxi-agevolazione.
I maggiori margini possono permettere di evitare di incorrere nella causa di decadenza dal Superbonus per interventi realizzati in difformità dalla Cilas, solo in relazione ai lavori realizzati prima del 24 maggio 2024.
Il Testo Unico Edilizia è stato di conseguenza aggiornato con tutte le modifiche introdotte dal Decreto Salva-casa, che attualmente si compone di 4 articoli, ma che molto probabilmente verrà integrato di altri in sede di conversione in legge (entro il 28 luglio).
Mercato delle finiture in legno in calo, si punta alla qualità e alla Direttiva EPBD
Dopo un biennio 2020-2021 di crescita importante, il 2023 si è chiuso con un calo dell’11,6% delle vendite di finiture in legno per l’edilizia (porte, finestre e pavimenti) rispetto all’anno precedente, secondo i dati elaborati dal Centro studi di FederlegnoArredo.
L’andamento negativo è determinato sia dalla diminuzione delle esportazioni (-4,8%) che pesano per il 9% del totale, sia dalla forte flessione del mercato nazionale del -12,3%. Pesano, oltre al calo generalizzato della domanda, le incertezze legate agli incentivi sulla casa, l’eliminazione di alcuni Bonus e il depotenziamento di altri, con la riduzione delle aliquote e il venir meno dello sconto in fattura.
Anche le finestre in legno segnano il passo, con una perdita di quote di mercato, dal 45% del 2008 al 20% nel 2023, e in termini di volumi sono diminuite dal 45% nel 2008 al 16% nel 2023.
Andrea Bazzichetto, presidente di EdilegnoArredo, ribadisce l’impegno dell’associazione nella direzione di promuovere l’alto valore aggiunto dei prodotti, perché “la scelta del materiale non è solo una questione estetica, ma soprattutto di durabilità, salubrità e sostenibilità” e si auspica che anche l’entrata in vigore della direttiva Case Green (EPBD) possa essere l’occasione per sostenere prodotti di qualità.
Essendo il patrimonio immobiliare italiano frammentato, Bazzichetto ritiene inoltre necessari strumenti finanziari a sostegno, così da garantire stabilità al mercato e supportare il sistema manifatturiero italiano. “Come EdilegnoArredo siamo disponibili a dialogare con i Ministeri preposti e a fornire proposte e contributi in merito” conclude il presidente.
Le professioni si evolvono con l’edilizia
La riduzione dell’impatto ambientale e la promozione di modelli di produzione e consumo più sostenibili e circolari incentivano le nuove tecnologie costruttive, che richiedono nuove specializzazioni professionali.
“Tutto oggi è progettato in chiave di sostenibilità ambientale e risparmio energetico. E poi c’è la domotica”, dice Roberto Pellegrini, funzionario di CNA Toscana. L’innovazione che investe il mondo delle costruzioni è spinta anche dagli obiettivi della Direttiva Case Green, dai requisiti obbligatori CAM (Criteri Ambientali Minimi introdotti dal codice degli appalti) e dalla diffusione dell’impiego del metodo BIM (Building Information Modeling) per l’ottimizzazione della pianificazione, realizzazione e gestione di costruzioni.
Per Giordano Cerofolini, presidente di Confartigianato edilizia Toscana “sono in atto grandi cambiamenti dovuti a digitalizzazione e introduzione di nuove tecnologie che stanno cambiando i materiali utilizzati, tecniche e metodi di lavoro. In particolare, per ottimizzare le risorse, ridurre emissioni e impatto ambientale. Per questo è necessario un profondo rinnovamento dei mestieri tradizionali, che deve partire dalla formazione”.
“Fra le professioni più richieste dal mercato – spiega Pellegrini – ci sono senza dubbio quelle di ecodesigner, termotecnico e ingegnere energetico. Il problema principale rimane quello di reperire personale che abbia formazione specifica, perché più i sistemi si specializzano più diventa rilevante la formazione”.
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