Continua il percorso di avvicinamento alla presentazione della richiesta del bonus ZES unica. Oggi è il turno dell’approfondimento dedicato al presupposto fondamentale per l’accesso al bonus: la sussistenza di un progetto iniziale di investimento.
L’art. 16 del decreto legge n. 124/2023 (c.d. Decreto Sud) ha introdotto un credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali nuovi, effettuati nel periodo dal 1° gennaio 2024 al 15 novembre, destinati a strutture produttive ubicate nelle aree agevolate del Mezzogiorno.
Il decreto 17 maggio 2024 emanato da Ministro degli Affari Europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR di concerto con il MEF, ha introdotto le modalità di accesso al predetto credito e le modalità applicative della relativa disciplina.
Trattandosi di un credito d’imposta che costituisce aiuto di Stato, entrambe norme sopra richiamate subordinano il diritto al credito d’imposta alle norme comunitarie in materia di aiuti regionalizzati.
In particolare, è previsto che gli investimenti (per essere agevolati) devono far parte di un “progetto di investimento iniziale” come definito nella regolamentazione comunitaria.
ZES Unica: individuazione del progetto di investimento iniziale
Sia il comma 2 del citato art. 16 del decreto legge n. 124/2023, sia il comma 1 dell’art. 3 del citato DM prevedono espressamente che sono agevolabili gli investimenti in nuovi beni strumentali rappresentati da macchinari, impianti e attrezzature, facenti parte di un “progetto di investimento iniziale” così come definito nei paragrafi 49, 50 e 51 dell’art.2 del Regolamento UE n. 651/2014.
I paragrafi richiamati disciplinano le fattispecie di “investimento iniziale” nei casi, come quello in esame, di concessione di aiuti di Stato a finalità regionale, in attuazione del paragrafo 41 dello stesso Regolamento che definisce gli “aiuti a finalità regionale agli investimenti” come aiuti a finalità regionale concessi per un investimento iniziale o per un investimento iniziale a favore di una nuova attività economica.
Si ricorda che lo scopo degli aiuti a finalità regionale è, ordinariamente, quello di promuovere l’ampliamento e la diversificazione delle attività economiche delle imprese ubicate nelle regioni più svantaggiate, incoraggiando le imprese ad insediarvi nuovi stabilimenti; in pratica, si tratta di aiuti che hanno lo scopo di agevolare nuova produ
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