Nell’ambito delle politiche di inclusione e sostegno sociale si inseriscono le agevolazioni della Legge 104, volte a garantire un valido aiuto alle persone che si ritrovano a dover affrontare uno stato di disabilità e ai familiari che si prendono cura di loro.
Diverse le misure confermate e le novità introdotte per l’anno in corso. In particolare, si deve fare i conti con importanti cambiamenti anche per quanto riguarda la stessa definizione dei soggetti aventi diritto ai benefici Legge 104 nel 2024. Ecco cosa c’è da sapere.
Cos’è la Legge 104 e requisiti di accesso
La legge numero 104 del 5 febbraio 1992 n. 104, meglio conosciuta come legge 104/92, si rivela essere la normativa di riferimento in materia di disabilità. I principali destinatari sono appunto i disabili e i caregiver, ovvero coloro che prestano loro assistenza. Lo scopo principale di tale legge è quello di favorire l’autonomia e la piena integrazione sociale dei soggetti interessati. Per raggiungere tale obiettivo vengono, quindi, garantiti tutta una serie di vantaggi, che spesso vengono rivisti e modificati a seconda dell’anno in vigore.
Entrando nei dettagli, come si evince dal decreto legislativo numero 62 del 3 maggio 2024, in vigore dal 30 giugno 2024, è stata modificata la definizione della condizione di disabilità. In particolare, grazie al novellato articolo 3 della Legge 104 viene definita persona con disabilità chi presenta “durature compromissioni fisiche, mentali, intellettive o sensoriali che, in interazione con barriere di diversa natura, possono ostacolare la piena ed effettiva partecipazione nei diversi contesti di vita su base di uguaglianza con gli altri, accertate all’esito della valutazione di base”.
Per poter beneficiare delle misure di sostegno previste dalla normativa è necessario ottenere innanzitutto il riconoscimento dello stato di disabilità, così come previsto dalla definizione poc’anzi citata. In tale ambito, inoltre, è importante prestare attenzione alla cosiddetta “situazione di gravità”. Ovvero, così come stabilito dal novellato comma 3 dell’articolo 3 della legge 104: “Qualora la compromissione, singola o plurima, abbia ridotto l’autonomia personale, correlata all’età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione, il sostegno è intensivo e determina priorità nei programmi e negli interventi dei servizi pubblici”.
Legge 104 e agevolazioni: i bonus che in pochi conoscono
Diversi sono i bonus della Legge 104 concessi ai soggetti che rientrano in questo ambito di applicazione, come ad esempio quello per abbattere le barriere architettoniche. Ne hanno diritto coloro che svolgono degli interventi volti a migliorare l’accessibilità di immobili già esistenti. Tra questi si includono modifiche delle scale, costruzione di rampe, installazione di ascensori o di piattaforme elevatrici che permettono di superare eventuali ostacoli verticali e agevolare la mobilità delle persone disabili.
Tra le novità più significative del 2024 non possiamo non annoverare l’assegno di inclusione che ha definitivamente rimpiazzato il reddito di cittadinanza. Si tratta in pratica di un sostegno economico mensile a cui hanno diritto i nuclei famigliari con almeno un componente minore, oppure con un’età superiore a 60 anni o disabile. Il valore dell’assegno differisce a seconda dell’Isee e può essere pari a massimo 6 mila euro annui, moltiplicato per il valore della scala di equivalenza. Tale soglia può arrivare fino a 7.560 euro all’anno per le persone con disabilità grave o non autosufficienti. Ma non solo, può essere riconosciuto anche un contributo per l’affitto fino a quota 3.360 euro all’anno.
L’Autorità per l’energia elettrica concede anche un bonus energia elettrica per disagio fisico a favore delle famiglie in cui sia presente un malato grave costretto ad utilizzare dei macchinari elettromedicali per il mantenimento in vita.
Convenzioni legge 104: cosa prevede l’articolo 38
L’articolo 38 della legge 104 fornisce importanti indicazioni per quanto riguarda le convenzioni della Legge 104. Grazie ad esse i comuni, le unioni, le comunità montane e le unità sanitarie locali hanno la possibilità di avvalersi di determinate strutture e servizi al fine di garantire la giusta assistenza alle persone disabili. Possono stipulare appunto delle delle convenzioni con associazioni riconosciute e non riconosciute, ma anche istituzioni private di assistenza senza scopo di lucro e cooperative.
La normativa vigente, inoltre, prevede la possibilità per le autorità locali di erogare dei contributi a sostegno di iniziative come cooperative di servizi, centri socio-riabilitativi senza fini di lucro e comunità-alloggio. Prima di erogare tali contributi, vengono svolti opportuni controlli al fine di accertare l’effettiva adeguatezza di tali iniziative alle necessità dei soggetti interessati. In questo modo è possibile garantire servizi di qualità, che risultino essere personalizzati alle esigenze delle persone del territorio di competenza.
Agevolazioni fiscali Legge 104: sconti e detrazioni
Diversi gli sconti previsti dalla Legge 104 riservati a coloro a cui viene riconosciuto uno stato grave di disabilità. Quest’ultimi, ad esempio, possono acquistare computer, telefoni con vivavoce, tablet o altri ausili informatici beneficiando dell’Iva agevolata al 4% e di una detrazione Irpef del 19%.
Importanti agevolazioni anche per chi desidera acquistare un’auto, nuova o usata, di cilindrata non superiore a 2.000 cc. In tale circostanza si ha diritto all’esenzione dal pagamento del passaggio di proprietà e del bollo auto. Ma non solo, viene applicata anche in questo caso l’Iva al 4% e riconosciuta la detrazione Irpef del 19%, fermo restando il limite massimo di 18.075,99 euro.
In sede di dichiarazione dei redditi è possibile valersi delle detrazioni Legge 104 per le spese mediche, come ad esempio quelle per l’acquisto di mezzi di ausilio alla deambulazione e di apparecchi correttivi. Possono beneficiare di tale opportunità anche coloro che hanno a carico una persona disabile.
Se quest’ultima necessita di assistenza, poiché non autosufficiente, viene garantita una detrazione Irpef del 19% sulle spese sostenute per pagare, ad esempio, la badante. Questa detrazione viene calcolata su una spesa pari a massimo 2.100 euro e viene riconosciuta a chi presenta un reddito complessivo inferiore a 40 mila euro.
Legge 104 tra diritti e agevolazioni: benefici sul lavoro e permessi
Il lavoro è un diritto riconosciuto ad ogni cittadino. Per questo motivo la Legge 104 prevede delle misure ad hoc a sostegno dei disabili e dei famigliari che prestano loro assistenza. Tra queste si annoverano tre giorni di permessi al mese regolarmente retribuiti. Quest’ultimi possono essere anche frazionati ad ore. I dipendenti che prestano assistenza ad un famigliare gravemente disabile, inoltre, possono richiedere un congedo retribuito, continuativo o frazionato, dalla durata pari a massimo due anni.
Sempre in tema di lavoro, per il 2024 è riconosciuto un contributo a sostegno delle aziende che assumono dei disabili. Il tipo di agevolazione differisce a seconda del tipo di contratto stipulato. I lavoratori maggiorenni a cui viene riconosciuto uno stato di disabilità grave, inoltre, hanno il diritto di scegliere, ove possibile, la sede di lavoro più vicina al domicilio. Ma non solo, possono rifiutarsi di svolgere il lavoro in orario notturno e di essere trasferiti in un’altra sede, eccetto casi di incompatibilità della permanenza del lavoratore.
Cosa non rientra nelle agevolazioni?
In molti ritengono erroneamente che la Legge 104 definisca anche le agevolazioni per gli invalidi. A tal proposito è bene sottolineare che un soggetto può essere allo stesso tempo alle prese con uno stato di disabilità e di invalidità. Queste condizioni, però, non devono essere confuse fra loro.
Entrando nei dettagli, con il termine invalidità si fa riferimento alla riduzione della capacità lavorativa. Disabilità, invece, fa riferimento ad una situazione di svantaggio tale da impedire, o quantomeno limitare, il regolare svolgimento delle attività sociali.
Proprio i soggetti disabili hanno diritto, in determinati casi, al riconoscimento della Legge 104. I soggetti beneficiari devono comunque prestare attenzione alle limitazioni. Ad esempio chi usufruisce del congedo straordinario di due anni non può svolgere nel frattempo alcun tipo di attività lavorativa. Tale limitazione riguarda anche coloro che usufruiscono dei giorni di permesso.
Quest’ultimi devono utilizzare i giorni di permesso per dedicarsi alla cura del soggetto non autosufficiente. Non possono pertanto assentarsi dal lavoro per andare al mare, in palestra o comunque svolgere attività di interesse personale. I beneficiari di permessi della Legge 104 non possono nemmeno svolgere le normali attività di gestione domestica, come ritirare dei vestiti dalla lavanderia.
Possono, invece, allontanarsi temporaneamente dall’abitazione del soggetto disabile per svolgere commissioni per suo conto, come ad esempio fare la spesa o andare in farmacia. In caso contrario, viene considerato un abuso e il lavoratore può essere licenziato per giusta causa, ma anche denunciato per l’indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato. Ricordiamo infatti che è l’Inps a pagare i permessi, i quali vengono anticipati in busta paga dal datore di lavoro.
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