Il decreto Salva Casa non salva i dehors dei ristoranti ma solo le strutture amovibili realizzate durante l’emergenza sanitaria da Covid-19, che tutt’oggi è possibile vedere non solo in prossimità di strutture educative e sanitarie ma spesso sparse in vari spazi pubblici cittadini.
L’articolo n. 2 del Salva Casa, infatti, è dedicato proprio alle strutture realizzate durante la pandemia e sottolinea che:
Le strutture amovibili realizzate per finalità sanitarie, assistenziali, educative durante lo stato di emergenza nazionale dichiarato in conseguenza del rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili Covid-19 e mantenute in esercizio alla data di entrata in vigore del presente decreto possono rimanere installate in deroga al vincolo temporale di cui all’articolo 6, comma 1, lettera e-bis), del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 380 del 2001, in presenza di comprovate e obiettive esigenze idonee a dimostrarne la perdurante necessità.
La deroga riguarda esclusivamente le strutture attigue a ospedali, scuole e centri assistenziali. La sanatoria esclude pertanto i dehors realizzati in prossimità dei locali commerciali e della ristorazione.
In base al Testo unico dell’edilizia, le strutture amovibili, stagionali e temporanee possono essere mantenute per un termine massimo di 180 giorni.
Per ottenere una eventuale deroga, devono invece presentare una CILA (Comunicazione di inizio lavori asseverata) che indichi l’epoca di realizzazione della struttura amovibile attraverso documentazione adeguata, dimostrandone lo stato legittimo rispetto ai regolamenti urbanistici e alle normative di settore in materia di sicurezza, beni culturali e del paesaggio.
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